Andare a dormire dopo l’una fa male? La scienza risponde

🌙 Il nostro orologio biologico conta (ma non è uguale per tutti)

Ogni persona ha un ritmo circadiano unico, una sorta di “orologio interno” che regola i cicli di sonno e veglia. Alcuni sono naturalmente mattinieri (“allodole”), altri sono più attivi la sera (“gufi notturni”).

Fino a poco tempo fa si pensava che dormire tardi fosse automaticamente una cattiva abitudine, ma la ricerca recente suggerisce che non è tanto l’ora in cui si dorme a contare, quanto la regolarità e la qualità del sonno.

🧠 Lo studio dell’Imperial College: i “gufi notturni” hanno menti più sveglie?

Lo studio pubblicato nel 2024 ha analizzato oltre 26.000 partecipanti del database UK Biobank. I ricercatori hanno valutato:

• la durata media del sonno,
• il chronotipo (cioè se le persone sono mattiniere, nottambule o intermedie),
• la qualità del sonno e lo stile di vita,
• le prestazioni cognitive (memoria, tempo di reazione, ragionamento).

📝 Risultati principali:

• le prestazioni cognitive (memoria, tempo di reazione, ragionamento).
• Le persone che dormivano tra 7 e 9 ore a notte ottenevano le migliori performance cognitive.
• I “night owls” (cioè chi tende ad andare a dormire tardi) hanno mostrato, in media, punteggi cognitivi più alti rispetto ai mattinieri.
• Anche i tipi “intermedi” hanno avuto risultati molto buoni, suggerendo che non esiste un “orario perfetto” valido per tutti.

👉 Questo significa che, per alcune persone, andare a dormire più tardi non compromette necessariamente la lucidità mentale, a patto che il sonno sia regolare e sufficiente.

⚠️ Ma attenzione: dormire tardi non è sempre innocuo

È importante non confondere la correlazione con la causalità. Lo studio mostra associazioni, non cause dirette.

Dormire costantemente dopo l’una può comunque comportare rischi se:

• si dorme meno di 7 ore,
• si hanno orari irregolari (es. si va a letto tardi nei giorni feriali e si “recupera” nel weekend),
• si vive in ambienti con molta luce artificiale o stress notturno,
• ci si sveglia presto per lavoro, riducendo la fase di sonno profondo.

Le ore tra le 22:00 e le 2:00 sono quelle in cui, per la maggior parte delle persone, si concentra il sonno profondo più rigenerante. Perdere questa finestra può significare svegliarsi più stanchi, anche se la durata complessiva sembra sufficiente.

✅ La chiave: ascoltare il proprio corpo e creare buone abitudini

La lezione più importante è che non esiste un’unica “ora giusta” per dormire.

La cosa davvero cruciale è:

• dormire tra le 7 e le 9 ore ogni notte,
• mantenere orari regolari, anche nel weekend,
• creare un ambiente favorevole al sonno (materasso comodo, stanza buia e silenziosa),
• evitare schermi luminosi almeno mezz’ora prima di coricarsi.

Che tu sia un’allodola o un gufo, la qualità del riposo è ciò che fa davvero la differenza. 🛌✨

✍️ Conclusione:

Andare a dormire dopo l’una non è automaticamente “sbagliato”. Se il tuo corpo ha un ritmo naturale più tardivo e rispetti i giusti cicli di sonno, potresti dormire bene e restare lucido. Tuttavia, per la maggior parte delle persone, mantenere un ritmo regolare e dormire abbastanza resta la strategia migliore per la salute.